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Le funzioni del packaging

Packaging, letteralmente, significa “imballaggio”: la sua funzione, tuttavia, va ormai oltre il semplice involucro. Sebbene una qualche forma di packaging sia utilizzata fin dall’antichità per contenere e proteggere i prodotti, negli ultimi due secoli si è verificata una grande evoluzione: oggi, il packaging è sofisticato e sviluppato, ed è chiamato a svolgere delle funzioni ben specifiche. Una confezione, al giorno d’oggi, deve rispondere alle richieste di due lati diversi: da una parte, deve soddisfare le esigenze distributive e di logistica, dalla disposizione dei prodotti nei punti vendita ai problemi di immagazzinamento. Dall’altro lato, la confezione cerca il “dialogo” diretto con il consumatore.

Quali sono, dunque, le principali funzioni del packaging?

  • Contenimento e protezione. La funzione primaria del packaging è, naturalmente, quella di contenere un prodotto, il quale dovrà rimanere integro durante il trasporto, fino all’apertura dell’imballaggio da parte del consumatore. La necessità di proteggere il prodotto è proprio la motivazione che, in origine, ha determinato la nascita di un abbozzato imballaggio; nel caso specifico dei prodotti alimentari, è altresì necessario prevenire alla degradazione fisica e biologica.
  • Conservazione, semplicità di trasporto e praticità d’uso. Uno degli obiettivi del confezionamento è quello di favorire il flusso dei prodotti nelle operazioni logistiche e di stoccaggio; inoltre, il consumatore stesso è molto attento al fattore trasporto! Se il prodotto è deperibile, il packaging dovrà avere dei plus tecnologici che permettano la conservazione del prodotto. Un altro punto chiave del packaging è la praticità d’uso, che entra in gioco dal momento del trasporto verso casa, ma non solo: vengono continuamente prodotte nuove soluzioni per offrire garanzie a lungo termine sulla qualità del prodotto. Probabilmente, è l’accessibilità al prodotto l’aspetto su cui più recentemente si sono maggiormente concentrati i designer, che arriva a toccare la pura tecnologia laddove vengono proposte soluzioni all’avanguardia come linguette, tappi, chiusure pratiche, intuitive e divertenti.

  • Identità e riconoscibilità del brand. La confezione differenzia un prodotto rispetto a quello di un competitor e, spesso, è un elemento identificativo del brand stesso. Le immagini e il design hanno, in diversi casi, costruito la base di solide identità aziendali: nel packaging vengono riprodotti colori, disegni e forme già utilizzati in altri canali del produttore (banalmente, nei cartelloni pubblicitari). 
  • Informazione. Sulla confezione di un prodotto è spesso necessario (talvolta, obbligatorio per legge) indicare le informazioni relative al contenuto del prodotto; due esempi classici: i valori nutrizionali di un prodotto alimentare e la composizione chimica di un prodotto cosmetico. Oltre alle informazioni puramente tecniche, può essere strategico indicare nel packaging delle caratteristiche peculiari del prodotto.
  • Funzione estetica. Dal momento in cui i designer si sono interessati per la prima volta al packaging, la confezione dei prodotti è stata considerata nella sua apparenza, ovvero in quell’aspetto progettato appositamente per vendere meglio un prodotto. La bellezza del packaging è un attributo assolutamente necessario: la confezione deve attrarre l’attenzione del consumatore, che in un supermercato passa di fronte a più di 500 prodotti in un minuto. La confezione deve, quindi, essere intrigante, originale e deve stimolare facilmente la curiosità.
  • Funzione emozionale. L’aspetto promozionale viene realizzato spesso con fattori emotivi, ad esempio l’utilizzo di immagini che risveglino nel consumatore ricordi nostalgici di prodotti naturali e legati alla tradizione. (Vuoi scoprire di più su come il packaging influenzi le scelte di acquisto dei consumatori? Leggi il nostro articolo!)

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