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Il caso Nintendo Labo, il primo videogame in cartone

Immagina di vincere una gara su una moto, di combattere gli alieni o semplicemente di suonare una bellissima sinfonia con un pianoforte, e immagina di fare tutto questo… con un accessorio in cartone.

Nintendo Labo, ultima “creatura” del colosso giapponese Nintendo, permette tutto questo e molto altro. Ma di cosa si tratta? Nintendo Labo è formato da una serie di kit contenenti tutto il necessario per assemblare forme di cartone: queste scatole, chiamate Toy-con, unite alla tecnologia della console Nintendo Switch, permettono di giocare su schermo entrando in un vero e proprio mondo virtuale.

È il mondo del design che si fonde con quello dei videogiochi, all’insegna della sostenibilità: Nintendo Labo è presente anche al FuoriSalone 2019, evento parallelo al Salone del Mobile di Milano, nella sua edizione più green di sempre.

Come funziona Nintendo Labo?

Il video di debutto di Labo di Nintendo ha chiarito una cosa: poche aziende, oggi, possono suscitare lo stesso stupore infantile di Nintendo. Con Labo, l’azienda nipponica sta facendo in modo che i nostri sogni d’infanzia diventino realtà. Ma come funziona Nintendo Labo?

Labo è composto da due parti: una parte è un gioco, mentre una parte è formata da più fogli di cartone.

I ritagli di cartone vengono assemblati in combinazione con il display della console Nintendo Switch e con i controller Joy-Con, per creare un Toy-Con, capace di interagire con il software di gioco incluso. La parte di costruzione con il cartone è dedicata all’ingegno e alla creatività del giocatore, che può così sbizzarrirsi con colori, forme e decorazioni.

Sostanzialmente, l’esperienza è semplice ed è stata definita da Nintendo come “un’esperienza in grado di strappare facilmente sorrisi a grandi e piccini”: l’idea era proprio quella di far costruire alle menti creative di tutte le età qualcosa non solo bello da vedere ma anche realmente funzionante.

Nintendo Labo, il primo videogame sostenibile e biodegradabile

L’aspetto peculiare dei kit di Nintendo Labo è che, anziché essere prodotti in plastica, sono realizzati interamente in cartone: dunque, rendono di fatto Nintendo Labo il primo videogioco biodegradabile della storia.

Nintendo Labo rappresenta il successo del cartone, del cardboard, in una delle sue applicazioni più insolite: se già il futuro del packaging è sempre più distante dalla plastica, anche il domani dei videogame potrebbe orientarsi verso materiali sempre più sostenibili.

Grazie a Nintendo Labo, viene combinata la tecnologia con “i giochi di una volta”: unire passato e presente, coniugare tradizione ed innovazione, non è un gioco da ragazzi. Ma Nintendo sembra esserci davvero riuscita, grazie alla sua capacità di creare un prodotto che rompe gli schemi dei videogiochi, così come li conosciamo: se un colosso come Nintendo è tornato “alle origini”, sfruttando le scatole di cartone come giochi, perché non sbizzarrirsi nell’utilizzo più creativo di questo materiale?

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